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Notte d'estate, notte di afa e insonnia, notte buia, senza stelle, notte gonfia di nubi. L'aria, dal balcone su cui Dante esce per trovare scampo dal caldo, è carica del profumo dei fiori di agave già appassiti, delle spezie il cui olezzo sale dalle strade affollate sotto l'hotel Metropol, il pepe di Cayenna, l'olivello, il finocchio. Gli odori pungono, fanno girare la testa, nemmeno l'acqua fresca dà sollievo alla gola riarsa. Solo conversare, forse, può distrarre da questa notte che non passa. E il caso vuole che sul balcone a fianco sia tornato chi già era stato: Friedrich Nietzsche. Dante lo incontra, ne ascolta le tante storie, i racconti sempre diversi. "Con Nietzsche sul balcone" presenta una vertiginosa galleria di personaggi in precario equilibrio tra delizia e paranoia: due fratelli di sangue nei campi opposti dello spazio politico, tre fratelli spirituali uniti dalla passione rivoluzionaria, feroci criminali, uomini qualunque, bambine violentate, donne fatali, madri ed ermafroditi, in un caleidoscopio di storie dette e ridette e mentite da ciascun personaggio, tutte vere e tutte false e tutte dolorose - perché la verità non è mai vera, come la letteratura. "Con Nietzsche sul balcone" - che il Saggiatore per la prima volta offre al lettore italiano - è l'opera ultima di Carlos Fuentes: dichiarazione di poetica e risultato della più limpida maturità artistica; una delle più alte espressioni del suo simbolismo barocco e visionario; un estremo soffio narrativo delicatamente in conversazione con l'acume della filosofia.